La Fontana Fraterna di Isernia, Molise

La Fontana Fraterna è il monumento più iconico di Isernia, in Molise. Si trova nel cuore del centro storico, in piazza Celestino V, ed è considerata uno degli esempi più significativi di architettura barocca in regione.

Foto di Andra Lagnese (Google Foto).

La storia della Fontana Fraterna inizia nel 1835, quando la nobile famiglia Rampini decide di costruire una nuova fontana per la città di Isernia. La famiglia Rampini era una delle più importanti famiglie della città, e aveva già contribuito alla costruzione di altri importanti monumenti, come il Palazzo Rampini e la chiesa di Santa Croce. Il progetto della fontana fu affidato all’architetto Francesco Paglia, che era un noto architetto barocco attivo in Molise. Paglia progettò una fontana in stile barocco, con un loggiato e una vasca circolare.

I lavori di costruzione della fontana iniziarono nel 1835 e furono completati nel 1837. La fontana fu inaugurata il 1° ottobre 1837, alla presenza delle autorità cittadine e dei cittadini. Anticamente sorgeva in piazza Fraterna, di fronte alla chiesa della Concezione, distrutta dal disastroso e brutale bombardamento alleato del 1943, fu ricostruita nel dopoguerra assemblando i pezzi rimasti e trasferita in piazza Celestino V, nel cuore del centro storico della città, divenendo così un luogo che rappresenta un simbolo della città.

La struttura principale della fontana è costituita da sei archi a tutto sesto, sorretti da colonne di forma diversa. I primi tre archi sono sorretti da colonne circolari, mentre gli altri tre da colonne ottagonali. Alla base delle colonne si trovano lastroni di pietra di origine incerta, alcuni dei quali presentano iscrizioni in latino che fanno pensare a una provenienza romana. Al centro della fontana si trova una lastra di marmo più grande delle altre, decorata con due delfini e un fiore. Questa lastra è anche di origine romana, e potrebbe provenire da un edificio sepolcrale.

Infine, sulla parte superiore della fontana, si trovano dodici archetti pensili sorretti da piccole mensole, ognuna con un disegno diverso. Oltre alle decorazioni, la fontana presenta anche diverse iscrizioni. Una di queste, incisa su una lastra di pietra sul fondo della fontana, è dedicata agli Dei Mani, divinità romane protettrici dei confini. Un’altra iscrizione, sul lato destro della fontana, indica la costruzione di una fontana in epoca medievale.

L’iscrizione più recente è quella che si trova sul lato destro della fontana, incastonata in una cornice di pietra. Essa recita: “FONS ISTE/CUIUS POSIT/RAMPINIANI/ME PARABIS“, che significa “Questa fontana, di cui i Rampini sono i fondatori, mi ha costruito“. Questa iscrizione ci indica che la fontana fu costruita nel XIX secolo dalla famiglia Rampini, una delle più importanti famiglie di Isernia.

Nella cultura popolare di Isernia la Fontana ha assunto anche un aspetto legato ad un antica credenza locale, che fa riferire alla lastra con l’epigrafe AE PONT, che sarebbe appartenuta al monumento sepolcrale di Ponzio Pilato. Sempre secondo la leggenda il personaggio storico di Ponzio Pilato avesse una possibile origine sannita, e fosse morto proprio in Molise o in Abruzzo, e questi potrebbero essere i resti della sua tomba.

Foto di Andra Lagnese (Google Foto).

Info Utili:

📍 INDIRIZZO: Piazza Celestino, Isernia

🕛 ORARI: 24/24

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *